“L’aforisma è cesellare un gioiello con un martello da fabbro”- Renato Rocco.
Pensatore distaccato dell’epoca moderna, ironico beffeggiatore delle massime recitate e, rubando a Pascoli la più veritiera definizione, “colui che esprime la parola che tutti avevano sulle labbra e che nessuno avrebbe detta”.
Aforismi, calembours, giochi di parole, articoli e saggi sono lo “scriver per prender distacco dai suoi pensieri” (Renato Rocco). I suoi scritti, poco avvezzi all’essere politicamente corretti e socialmente accettabili, rivelano una lettura disincantata e realistica del mondo e dei suoi protagonisti, elevando il cinismo, non più sinonimo di pessimismo, a rispetto del Vero.
Renato Rocco invita ad assumere le prospettive che sono scomode, vestire i panni troppo stretti dell’altro, accettare quel che non sempre è gradevole, sentirsi vivi attraverso i significati costruiti e mai attraverso l’essere o l’avere.
Libero, rivoluzionario e incompreso. Questa è la sfida lanciata al suo lettore.
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